Commento al Vangelo della Domenica XXXI del T.O. (Fratel Bernardo di Gesù Povero)

Mt 23,1-12

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:

«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.

Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.

Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.

Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

 

Il vangelo di oggi continua a parlare e insegnare  alle folle e discepoli di tutti i tempi e vuole metterci in guardia da qualcosa di molto pericoloso. Una lettura sbagliata del vangelo potrebbe far pensare che Gesù avesse un’antipatía congenita verso gli scribi e farisei del tempo tanto da fare molti riferimenti negativi nei vangeli verso i loro atteggiamenti. E oggi quasi con dispiacere sembra affermare che “sulla cattedra di Mosé si sono seduti” proprio loro: “scribi e farisei”. Beh anzitutto chiariamo che non è da Gesù e non è da Dio avere antipatie verso nessuno. Quindi, se ci siamo fatti una idea del genere è meglio scartarla. E allora che? Sembra stia screditando e mettendo in mala luce le guide del suo popolo… Se fosse cosí, cosa ci guadagnerebbe in questo? Non c’è nulla di peggio di un regno diviso in se stesso perchè è destinato a crollare e questo Gesù lo sa, lo ha detto proprio lui riferendosi al regno del maligno: Satana non va in lotta contro se stesso e i suoi ministri (cfr. Mt 12,24). E ciò che non fa l’astuto maligno dovrebbe farlo il Cristo che è la suprema sapienza? Di certo no! Anche noi conosciamo che risultati negativi ci sono in una familia quando uno dei genitori scredita l’altro davanti ai figli…..

Gesù non ci sta mettendo in guardia contro delle persone ma contro un atteggiamento negativo che è l’ipocrisia, che si annida nel cuore delle persone. Gesù questa domenica non sta parlando solo ai sacerdoti, vescovi e papa ma a tutti coloro che esercitano un ufficio di guida e responsabilità sugli altri. Ai tempi di Gesù il potere religioso, político, giuridico era unificato nella stessa persona. I capi religiosi avevano potere su ogni aspetto della vita del popolo. Oggi non è più cosí e ciascuno deve sentirsi interpellato nel suo campo. Molti approfittano ascoltando questo vangelo per criticare ancor più le guide della Chiesa di oggi facendo leva sul fatto che anche Gesù è contro di loro, la loro forma di agire, e quindi autogiustificano in questo modo un loro allontanamento dalla Chiesa. Ma Gesù non ha detto questo, anzi afferma: “Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono” perchè ciò che vi annunciano è parola di Dio e non parola d’uomo. Gesù continua il suo discorso dicendo: “ma non agite secondo le loro opere” come a mettere in luce che anch’essi sono uomini e possono sbagliare o possono non essere ancora capaci di vivere quel messaggio che stanno predicando. Non possiamo cambiare la verità di Dio secondo ciò di cui siamo capaci. Il sacerdote è uno strumento, la voce di un messaggio che viene dall’alto e allo stesso tempo discepolo di quel messaggio che a poco a poco deve trasformarsi in vita vissuta. È vero, ci aspettiamo dal sacerdote, dal político, dal giudice, un modello da seguire, un esempio concreto di quel messaggio annunciato, ed è giusto che sia cosí, ma non sempre si è già arrivati lí dove si deve arrivare. Ricordo che da bambino (come tutti i bambini) avevo una visione dei miei genitori come degli esseri perfetti, impeccabili, che non potevano sbagliare, che avevano la verità assoluta. Le loro verità erano le mie verità; guardavo il mondo con i loro occhi e le loro azioni e decisioni erano le uniche corrette. Crescendo, quando cominciai a pensare con la mia testa e ad avere una visione più ampia della vita, imparai a riconoscere anche dei limiti in loro e a valutare delle scelte e decisioni più o meno azzeccate, secondo la mia personale visione delle cose. La maturità sta nel fatto di riconoscere che anche i nostri genitori sono uomini con i loro pregi e difetti, nessuno è nato con l’esperienza di essere padre o madre, ma si va formando negli anni fra successi e insuccessi assieme ai figli. La stessa cosa vale per chiunque svolge un compito di responsabilità e di guida: catechista, sacerdote, político, giudice, ecc. ecc. Non basta la teoría dello studio: l’esperienza di vita ti va formando…

Il Signore non disprezza e non rifiuta nessuno di coloro che lo vogliono servire con cuore sincero e non bada alle nostre incapacità, limiti e peccati. Lo vediamo nel profeta Geremia : “Ahimè, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perché sono giovane….” (Ger 1,6) e lo vediamo nella chiamata degli apostoli, semplici pescatori o in Matteo il pubblicano, obbrobrio per i giudei. Anzi, Dio accoglie con gioia chi si offre disponibile come nel caso del profeta Isaia che risponderà alla voce del Signore: “Eccomi, manda me!” (Is 6,8) anche se alle volte chi si offre disponibile è proprio colui che si rivolterà contro come nel caso dell’apostolo Giuda Iscariote. Ma torno a precisare: <<servire con cuore sincero>>. Un cuore sincero è proprio l’opposto di un cuore ipocrita, falso, ed è proprio quello che oggi e in tutti i vangeli denuncia Gesù e combatte apertamente. L’ipocrisia finge una perfezione che non c’è: ci si mette al di sopra degli altri, disprezando e combattendo contro le debolezze del fratello, quelle stesse debolezze che in misura maggiore abbiamo in noi però che in noi tolleriamo.

Una posizione sbagliata del mondo di oggi è quella di relativizzare il tutto e seguire l’ideale di vita: “Vivi e lascia vivere”, mettendo a tacere l’insegnamento di Dio che ci interpella e suggerisce cammini migliori. La posizione corretta sarebbe, come ci indica il vangelo, accogliere e sforzarsi di vivere il messaggio di Cristo: “Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono” camminando assieme come fratelli che si aiutano a vicenda  e non si giudicano. Fondamentale è l’umiltà e soprattutto una gran fiducia in Dio che ci ama di un amore unico e intramontabile.

fratel Bernardo di Gesù Povero F.s.M.A

San Francesco a Piazza Armerina

La festa liturgica di San francesco.

Giorno 4 Ottobre 2017 è proseguita e si è conclusa la memoria del nostro Francesco. Francesco si fa vivo attualizzandosi tra noi ogni volta che si attinge alle Fonti Francescane, ogni volta che lo si invoca in preghiera o lo si celebra. Il nostro caro Don Giuseppe Paci, dopo aver richiamato dal transito il piccolo testamento e il vangelo del giovedì santo, ci ha aiutati proseguendo con altre riflessioni di Don Tonino Bello, suscitando nei cuori dei presenti chissà quanti sentimenti, riflessioni e consolazioni. Vi partecipo la mia, condivisa con il caro fratello Gaetano con cui ci si è intrattenuti ancora un po’ oltre la messa. Il nostro essere comunità ci offre l’occasione di servizio vicendevole, e questo è possibile ricercando attraverso l’esempio di Francesco la coerenza del suo servizio e del suo testamento… dovrà essere così anche tra noi si è convenuto. Tenendosi sempre pronti al servizio, ma senza imporsi, con disponibilità e mai arroganza, o presunzione di soluzioni facili dove molti hanno sofferto il fallimento. Ancora, a casa sono andato a riprendere un librettino dal titolo molto semplice, dal francescanissimo titolo: “Francesco uomo veramente cristianissimo” Da questi superlativi, salta fuori il paradosso sublime del francescanesimo: Umiltà, semplicità e fraternità nel servizio reciproco e al prossimo. Per cui se per noi è così da questo ci riconosceranno, e in questo potremo avere credibilità evangelica.

Pace e bene

fratello Andrea

Festa del Transito a Piazza Armerina

  

Giorno tre Ottobre 2017 ci siamo riuniti presso la chiesa Santa Maria delle Grazie c/o il convento francescano dei cappuccini al piano S. Ippolito di Piazza Armerina, per celebrare il memoriale del transito di S. Francesco. La chiesetta risalente al 1600 circa, ricca di dipinti francescani, ha invogliato al raccoglimento e alla meditazione. Ha celebrato padre Paci, parroco della chiesa del Sacro Cuore, lieto di accogliere la nostra richiesta di celebrare il transito in una chiesa francescana. La sua riflessione si è incentrata sul brano del vangelo di San Giovanni (Gv, 13, 1-15), brano letto dai frati su richiesta di San Francesco nelle ore precedenti la sua morte. Padre Paci ha sottolineato l’importanza che per Francesco ha avuto il primato del servizio, tanto da lasciarlo come testamento. Facendo riferimento ad una meditazione di Don Tonino Bello, il prete, ha posto in evidenza due termini; cenere ed acqua. Simboli che accompagnano il percorso quaresimale “Dalla testa ai piedi”; la nostra volontà, intelligenza, sapienza, devono giungere fino ai piedi dei nostri fratelli per lavarli; asciugarli, servirli e ci ha invitati a fare nostro l’esempio di vita e il messaggio di San Francesco. Abbiamo concluso in raccoglimento fraterno con le intenzioni di preghiera e canti francescani.

Pace e bene

sorella Monica.

 

Programma della visita di Carlo 19-22 ottobre 2017


Giovedì 19 ottobre

Partenza da Madrid 12.50. Arrivo a Catania alle 20.40
Catania cena e incontro con il gruppo di Ct a casa di Angelo ed Elvira

Venerdì 20 ottobre
Eremo san Damiano

09.00 Partenza con i “Grassi” (e Fabio ed Elena?) per Canicattini destinazione Eremo.
10.00 Incontro e ascolto della fraternità catanese presente
11.00 Confessioni***
13.00 Pranzo

15.15 Rosario sulla strada
15.45 Confessioni – incontri ***
16.45 Partenza per Noto X ordinazione di Pietro e Andrea
18.00 Ordinazione Pietro e Andrea
20.30 Cena da qualche parte
23.30 Compieta e Buonanotte

Chi vuole può anche fermarsi a dormire fin dal venerdì
Sacchi a pelo o tende

Sabato 21 ottobre
Eremo san Damiano

Obbligo di presenza nel pomeriggio per vicari e membri del consiglio

Mattina: Incontri personali e confessioni

13.00 Pranzo
15.30 Rosario
16.00 Incontro dei Vicari
18.00 Incontro del Consiglio. Verbale di approvazione e accettazione del Consiglio
19.00 Vespri – Messa
20.00 Cena
21.00 Fraternitá
23.00 Compieta sotto le stelle (se non piove)

Domenica 22 ottobre
Ritiro Eremo san Damiano

08.30 Colazione
09.00 Lodi
09.30 Catechesi di formazione permanente per consacrati, novizi e simpatizzanti
10.00 Esposizione del Ss. Adorazione, deserto e preghiera personale.
11.00 s Messa. Anniversario matrimonio Giusy e Salvo
12.00 Chi siamo? E cosa vogliamo?
13.00 Pranzo
16.00 Rosario
16.30 Riunione di tutti i presenti. Comunicazioni del Consiglio
18.00 Vespri e meditazione-catechesi
20.00 Cena
Chiusura del ritiro
Pernotto a Catania

Lunedì 23 ottobre
Carlo in partenza per Lamézia – Catanzaro – Vibo – Milano – Mantova – Madrid

 

*** per le confessioni è meglio far presente desiderio e concordare con LETIZIA giorno e ora onde evitare di rimanere fuori

Festa del transito di san Francesco all’eremo san Damiano

FESTA DEL TRANSITO SAN FRANCESCO
In occasione del transito di San Francesco ci siamo riuniti insieme all’eremo
alle ore 20.00.
La meditazione del vespro è stata preparata dal fratello Benedetto che ha
commentato la Lettera di San Paolo ai Filippesi, facendo un eccellente
collegamento con “sorella morte” di San Francesco .
Certamente la frase “il vivere è Cristo e il morire un guadagno”
ci ha aiutato
a riflettere sulla pienezza del vivere,se siamo con Cristo e dell’esigenza di
prepararci in questa vita terrena alla vita eterna in Cristo.
Vivere è Cristo quando siamo suoi testimoni,suoi operai,suoi figli.
La preghiera comunitaria è stata dedicata soprattutto al nostro glorioso
Padre San Francesco,che si è ben riguardato nel suo testamento di ricordare
ai suoi figli la necessità dell’amore reciproco e l’esigenza di vivere in
semplicità.
Crescere attraverso il carisma francescano significa ancora oggi, formarsi
all’essenzialità, all’accoglienza, alla mitezza, al servizio,al
perdono,all’amore.
La serata è stata poi conclusa con la cena comunitaria,che pur non essendo il
momento più importante dei nostri incontri,è quantomeno l’occasione per
parlarsi tra fratelli della quotidianità vissuta settimanalmente.

Letizia

Un giorno speciale. 22 sett 2017

 

Ore 20:00. È già silenzio prima dei vespri.

Questa sera l’aria respira di buono, di unico.
E mentre i grandi iniziano a pregare in cappella, i ragazzi aiutano i bambini a gonfiare palloncini ed appendere festoni in refettorio.
 
Nel cuore di tutti, presenti e non, stasera ci sono tre persone. Nelle preghiere riecheggiano i loro nomi
       Carlo, Bernardo, Rosario
È un giorno speciale!
 
Fra Carlo e Fra Bernardo festeggiano il 5° anno di ordinazione sacerdotale.
Cosa c’è di più bello di pregare per la persona che ti ha fatto conoscere la bellezza della fraternità, la dolcezza di un abbraccio, la semplicità di amare?
Eppure…qualcosa c’è!… sapere che tuo figlio compie gli anni proprio in quel giorno!
Inevitabilmente pensi che quel bimbo è nato sotto una buona stella! E che quella meravigliosa comunità possa diventare la sua famiglia, i suoi fratelli.
 
Un Ave Maria musicata da Fabio fa vibrare i cuori di tutti. Alla Mamma si affidano i figli, solo Lei conosce i loro cuori e sa di cosa hanno bisogno nella loro vita…
           Carlo, Bernardo,Rosario
Cosa desiderare se non la santità?
O semplicemente il dono di vivere ogni giorno con la gioia nel cuore, di essere felici per quello che si ha e non disperare mai per quello che non si ha.
 
Poi la foto di rito da condividere con chi è lontano e da imprimere nella memoria di chi è presente. 
 
Dopo la preghiera, la cena. Un bellissimo bouquet di palloncini creato dai ragazzi dedicato a Rosario.
 
  (Quando ho proposto di festeggiare Rosario in fraternità la voce quasi tremava… era un passo importante, una dichiarazione d’amore verso la famiglia che abbiamo scelto per festeggiare il terzo compleanno del nostro terzogenito. Un timido messaggio di Angelo inviato privatamente a Fra Carlo chiedeva di poter festeggiare…arriva una risposta ancor prima pubblica che privata… Fra Carlo informa tutti che venerdì 22 dopo i vespri si festeggerà il compleanno di Rosario…
Ero felice, gli occhi sgranati, il cuore grato!)
 
La magia della fraternità. Tanta umiltà, nessuno lì per giudicare, criticare o condannare; solo accoglienza, calore, gioia e condivisione. Tutto nella massima semplicità.
 
Quanto affetto per noi e per il nostro piccolino che, con dolcezza, scartando i meravigliosi regali, dice: “Grazie a tutti”
Non c’è sacrificio, non c’è stanchezza, non c’è follia che non faresti per loro…
 
Festeggiare il compleanno di Rosario all’Eremo è stata la cosa più bella che potessimo fare.
 
Grazie Carlo.
 
Auguri piccolo amore mio 💙
 
Elvira Branchè
Simpatizzante Francescana 😊
 
 

Una serata all’Eremo

Come ogni venerdì alle 20,00 circa, ci siamo riuniti all’eremo per recitare i vespri. Purtroppo, per diversi motivi, non tutti i fratelli erano presenti ma sicuramente erano uniti a noi nella preghiera. Venerdì 8 settembre ricorreva la festa della Natività della Vergine Maria così la meditazione di Letizia è stata rivolta alla Grandezza della nostra Mamma Celeste. Una donna coraggiosa e di grande fede che fidandosi pienamente dell’annunzio dell’Angelo ha permesso a Dio, col suo “Sì”, di portare avanti il suo progetto. Grazie all’umiltà di Maria, infatti, Dio si è fatto uomo diventando così il nostro Salvatore.
Dopo la bellissima meditazione ognuno di noi ha pregato spontaneamente mettendo nelle mani del Signore i propri bisogni, preoccupazioni, desideri ecc..
Alla fine della preghiera abbiamo ringraziato e benedetto il Signore per averci permesso di riunirci per pregare insieme, sentendo la sua presenza in mezzo a noi; Gesù stesso dice:<<Quando due o più si riuniscono nel mio nome, Io sono con loro.>>.
Infine, dopo aver ringraziato la Madonna con un canto, abbiamo fatto una foto ricordo.
Dopo questo bellissimo momento di preghiera abbiamo condiviso la cena e un bel momento di fraternità.
Abbiamo trascorso una bella serata e ci siamo salutati con un arrivederci a venerdì prossimo.
Sono contenta di far parte di questa fraternità ma soprattutto sono contenta di fare questo cammino insieme alla mia famiglia.
È sempre una grazia incontrarci all’Eremo per pregare, per fare l’esperienza della condivisione, soprattutto per crescere insieme nella fede e nell’amore del Signore.
È proprio questo che ci lega, ci fa sentire fratelli, riempiendo i nostri cuori d’amore per Lui e tra di noi.

Sorella Giusy

XXII del T.O -Non secondo gli uomini –

In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».  (Mt 16, 21-27)

Sembra complicato alle volte pensare secondo Dio …. credere che l’esperienza della vita vera possa passare attraverso la morte … perché questo Signore ? Perché non poter fare un cammino più leggero e al riparo, così come Geremia e Pietro vorrebbero ? Oggi ci dai a comprendere che dobbiamo perdere qualcosa se vogliamo davvero farci dono di noi stessi … vivere senza mettersi in gioco è un pensare secondo gli uomini, una devastante tentazione … solo donando noi stessi possiamo esprimere l’Amore vero …. e solo rinnegando noi stessi possiamo vivere una vera esperienza di libertà . Non c’è progetto che abbia senso se non quello di chi si consegna per amore di un altro. Aiutaci a comprendere pienamente questo Signore, a rimanere nel binario di questo percorso …. comprendere che riconoscere te vuol dire starti dietro e imparare a vivere ogni esperienza di limite come un’occasione in cui esprimere un amore più grande.

Commento al Vangelo, Giovedí XXI del T.O.

Mt 24,42-51
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.
Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.
Perciò anche voi state pronti, perché nell’ora che non immaginate, il Figlio dell’uomo verrà. »
Qual è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici con l’incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto?
Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà ad agire così!
In verità vi dico: gli affiderà l’amministrazione di tutti i suoi beni.
Ma se questo servo malvagio dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire,
e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi,
arriverà il padrone quando il servo non se l’aspetta e nell’ora che non sa,
lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti.”

Il Vangelo di oggi ci invita ad essere vigili, vegliare, non dormire. Perché? Perché il Signore verrà. Suona come una minaccia? Valuta tu stesso…
Per la sposa il ritorno dello sposo è sempre una festa. Per un cuore innamorato di Dio il ritorno dell’Amato è il desiderio più grande e trepida per questo incontro. Il Signore è il Buon Pastore che porta gli agnellini sul petto e conduce pian piano le pecore madri (Is 40,11); il Signore è paziente e misericordioso, lento all’ira e grande nell’amore (Sal 145,8); il Signore non è venuto a spezzare una canna già incrinata né a spegnere il lucignolo fumante (Mt 12,20)…. A questo punto come si può paragonare l’arrivo del Figlio dell’uomo nell’ora che non immaginiamo all’arrivo di un ladro nella notte? Dio che conosce i nostri cuori aspetta il momento di coglierci in fragrante per saziare il suo desiderio di vendetta? Beh, qualcuno forse lo vede proprio così. Il Vangelo parla anche di un servo malvagio che in cuor suo concepisce il male e come gia ci insegna Gesù in Mt 6,22, un cuore tenebroso supone anche un occhio malato che vede nell’altro il male che ha in sé. Vede il ritorno del Padrone come la fine della sua azione nefasta. Stessa cosa gridarono i due indemoniati a Gesù nel paese dei Gadarèni: “«Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?» (Mt 8,29).
Allora, che conclusioni trai da questa tua valutazione? Sei di coloro che attendono con amore, desiderio e allegria il Suo ritorno? O sei infastidito da una possibile intrusione inaspettata di Qualcuno che possa intralciare i tuoi piani e progetti? O forse rimani solo indiferente per qualcosa che né ti attira né ti spaventa perche pensi che non ti va a coinvolgere personalmente? Ma questa terza possibilità in realtà non esiste perche Gesù stesso ha insegnato: “Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde” (Mt 12,30).
Gesù quindi ci invita a vegliare….così come invitò gli Apostoli nell’orto del Getsemani a vegliare e pregare per non cadere in tentazione perché il vero ladro che arriva all’improvviso nella notte quando siamo più deboli e indifesi è il diavolo che “come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare” (1Pt 5,8). Gesù ci invita a fare questa considerazione e poi, chi ha capacità di intendere…che intenda: se il padrone conoscesse la ora in cui arriva il ladro, il nemico per colpire, rimarrebbe sveglio, pronto e armato per difendersi. Col dire all’inizio di questo Vangelo: “Vegliate dunque…” ci sta dicendo anche che questa è la ora del combattimento, la ora che il diavolo vuole colpirci per farci perdere la grazia, ogni bene, la vita, così da trovarci morti il Figlio dell’uomo al suo ritorno.

Domenica XX del Tempo Ordinario

Mt 15,21-28

Il Vangelo di oggi ci mostra a primo impatto un atteggiamento di Gesù molto distante dall’idea che abbiamo di un Dio misericordioso e aperto verso tutti, anzi, utilizza atteggiamenti di chiusura e un linguaggio di disprezzo che potrebbe quasi sconvolgerci, ma…..la realtà è ben differente. Vedremo che nella donna Cananea c’è ciascuno di noi, ma, nell’epilogo finale continuiamo ad esserci? Può dire di noi Gesù: “Veramente grande è la tua fede?
I Cananei adoravano dei stranieri e non avevano creduto e accolto i profeti e il loro messaggio. Questa donna adesso si trova colpita in prima persona, in ciò che ha di più caro, sua figlia tormentata da un demonio e non trova aiuto nelle sue divinità che hanno occhi e non vedono e orecchi ma non odono. Si rifugia quindi in Gesù che vede e ode il grido dei suoi figli, cioè di coloro che lo hanno riconosciuto, accolto e seguito.

Quante volte anche noi viviamo la nostra vita seguendo i nostri idoli e rifiutando Dio che cerca di avvicinarsi a noi in tanti modi… Ci ricordiamo di Lui solo nella necessità. E se Dio utilizzasse la stessa indifferenza che abbiamo noi verso di Lui? Seguisse il suo cammino senza far caso al nostro grido che invoca pietà?

Il Vangelo prosegue dicendo che Gesù non gli rivolse nessuna parola e continuò il suo cammino e questo per arrivare proprio nel profondo del cuore di questa donna lì dove ha origine il male (indifferenza) e il bene (conversione).
L’intervento dei discepoli non sta a designare una loro maggiore sensibilità rispetto a Gesù nei confronti del problema della donna, “Esaudiscila“, ma un voler togliersi un problema di torno, un fastidio: “…perché ci viene dietro gridando“. Gesù non vuole risolvere ma salvare.
La donna si avvicinò e si prostrò davanti a lui o altra traduzione dice che si inginocchiò e disse: “Signore aiutami!“. Questo gesto di inginocchiarsi, prostrarsi sta ad indicare già un cambio interiore della donna che fino ad allora si era prostrata ad altri dei rifiutando il Vero Dio e così facendo apre una comunione, un dialogo. Gesù alla richiesta di aiuto della donna risponde che non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini. Gesù non sta dicendo alla donna che vale quanto un cane ma fa una distinzione tra chi sceglie di essere figlio (cioè colui che accoglie il Figlio di Dio e lo segue) e chi sceglie di essere come un cagnolino che è il migliore amico dell’uomo, vive a lato dell’uomo con una fedeltà indiscussa, ma non sarà mai un figlio. A queste parole la donna entra ancora più profondamente nel suo cuore riconoscendo di aver agito non come una figlia e con le sue parole rievoca le stesse parole che disse il figliol prodigo al ritorno nella casa del padre: “Padre ho peccato contro il cielo e contro di te, non sono più degno di essere chiamato tuo figlio, trattami come uno dei tuoi servi“. In questo caso la donna riconoscendosi come quel cagnolino di cui parla Gesù implora le briciole della Grazia che cadono dalla mensa dei figli e di cui si nutrono i cagnolini. A queste parole Gesù riconosce nella donna un vero percorso di introspezione e di conversione che mostra una fede veramente grande.
Il vero miracolo sta nel lasciare entrare Dio nella nostra vita come una luce che entra nelle stanze oscure del nostro cuore e mette in fuga le tenebre del Male. La donna è la figlia furono guarite e salvate.

Capitolo Generale

Carissimi,

ci prepariamo al Decimo Capitolo Generale.

Un pó di ansia e un pó di emozione.

Innanzitutto perché ci rivedremo praticamente quasi tutti (sabato e domenica saremo oltre 50). Ritrovarsi per rispondere alla nostra chiamata a vivere la Fraternitá é una sfida continua ma anche una grande gioia. In questo Capitolo che ha per tema la Fedeltá al progetto iniziale ma nelle forme dettate dalla situazione presente, avremo vari eventi, accoglieremo nuovi fratelli che vogliono sperimentarsi con la Regola che ci diede il Signore e celebreremo anche le nozze d’argento di Mario e Giusi, venticinque anni insieme tra loro e…venti anni da che conobbero la Fraternitá durante la Missione Popolare di Piazza Armerina. 

La faccio breve…avremo tempo…vi mando il Programma del Capitolo – Ritiro

 

 

                                              Programma Capitolo_______________________

Lunedì 21 agosto

Ore 17.00 Arrivo alla Riserva naturale di Pantalica.  Sistemazione
Ore 19.00 Fraternitá
Ore 20.00 Cena
Ore 21.00 Fraternitá

Martedi 22 agosto

Ore 09.00 colazione
Ore 10.00. S Messa sul ciglio del fiume Anapo (Bernardo)
Ore 11.00.  Meditazione – Apertura dei lavori del Capitolo
                  Presentazione dei lavori (Carlo)
Ore 13.00. Pranzo e riposo
Ore 15.00. Ora nona
Ore 15.30. Riunione dei membri “fondatori”. Prima sessione capitolare
                 (Carlo, Bernardo, Benedetto, Chiara, Felice, Letizia)
Ore 17.30  seconda sessione Capitolare (fondatori)
Ore 18.30 Vespri  (presiede Benedetto. Meditazione Carlo)
Ore 20.00 Cena e Fraternitá
Tutte le attività sono aperte a tutti eccetto quelle sessioni specifiche dei fondatori

Mercoledì 23 agosto

 

Ore 09.00 Colazione
Ore 09.30 Lodi sul ciglio del fiume (presiede Bernardo. Meditazione Fabio)
Ore 10.30-12.30. Deserto e preghiera personale
                             Durante il Deserto cominciano i colloqui personali di tutti i membri
                             della Fraternità (consacrati, novizi, postulanti, aspiranti) con il
                             Custode
Ore 13.00 Pranzo e riposo
Ore 15.30 ora media.
Ore 16.00 colloqui personali con il Custode – Fraternitá….passeggiata accompagnati
                 da Bernardo
Ore 18.30 s. Messa con vespri (Carlo)
Ore 20.00 Cena e Fraternità

Giovedì 24 agosto

Ore 09.00 Colazione
Ore 09.30 Lodi sul ciglio del fiume (presiede Felice – Meditazione Letizia)
Ore 10.30-11.30. Deserto e preghiera personale
Ore 11.30. Terza sessione capitolare – Tutti i consacrati
                  attività con i piccoli: Salvo e Consorte
Ore 13.00 Pranzo e riposo
Ore 15.30 ora media
Ore 16.00 colloqui personali con il Custode – Fraternitá
Ore 18.30 s. Messa con vespri (presiede Bernardo – meditazione Benedetto)
Ore 20.00 Cena e Fraternità

Venerdì 25 agosto

Ore 09.00 Colazione
Ore 09.30 Lodi sul ciglio del fiume (presiede Chiara  – Meditazione Angelo)
Ore 10.30-11.30. Deserto e preghiera personale
Ore 11.30. Terza sessione capitolare – Tutti i consacrati
                  attività con i piccoli: Elena ed Elvira
Ore 13.00 Pranzo e riposo
Ore 15.30 ora media
Ore 16.00 Quarta sessione capitolare – Tutti
                  Attività con i piccoli: Chiara e Giovanna
Ore 17.30. Fraternitá
Ore 18.30 s. Messa con vespri ( Carlo)
Ore 20.00 Cena e Fraternità

Sabato 26 agosto

 

Ore 09.00 Colazione
Ore 09.30 Lodi sul ciglio del fiume (presiede Piera  – Meditazione Massimo)
Ore 10.30-11.30. Deserto e preghiera personale
Ore 11.30. Ultima sessione capitolare – Tutti i presenti
                  attività con i piccoli: Filippo e Fabio
Ore 13.00 Pranzo e riposo
Ore 15.30 ora media
Ore 16.00 Chiusura del Capitolo. Nomine e incarichi – Tutti i presenti
                  Attività con i piccoli (Stefania)
Ore 17.30. Fraternitá
Ore 18.30 s. Messa con vespri ( Bernardo)
Ore 20.00 Cena e Fraternità

Domenica 27 agosto

Ore 09.00 Colazione
Ore 09.30 Lodi sul ciglio del fiume (presiede Giusy Samuele  – Meditazione Mario)
Ore 11.00.  s. Messa per le Nozze d’Argento di Giusy e Mario  (Carlo)
Ore 12.00 Fraternitá – Angelus
Ore 13.00 Pranzo e riposo
Ore 15.30 ora media – Formazione del Consiglio – Consegna degli incarichi.

                                         Redazione del Verbale di Assemblea.  
                                         Accoglienza dei postulanti – Consacrazioni
Attività con i piccoli: Chiara – Ettore
Ore 17.30. Fraternitá. Tutti al fiume.
Ore 20.00 Cena e Fraternità – Chiusura del Capitolo
                    Incontro Consiglio

 

 

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