Siamo chiamati all’amore, e l’amore sia lo strumento della nostra vita apostolica. Testimoniamo l’amore di Dio in ogni atto della nostra vita, a cominciare dalla vita di fraternità, sia dentro che fuori. Chiunque venga a contatto con la nostra Fraternità possa cogliere innanzitutto l’afflato d’amore con cui ci lega Cristo Gesù, Signore nostro. Sia questo il primo segno del nostro apostolato: l’apostolato del buon esempio.
L’apostolato della comunione e dell’unità della Chiesa.
Amiamo, sull’esempio del padre nostro san Francesco, in modo particolare i sacerdoti, rendendo grazie al Signore che mediante il loro ministero ci dona la salvezza nei sacramenti. Viviamo con essi e con tutti i religiosi e le religiose una vera comunione d’amore, e se questo, a causa del nostro peccato, dovesse essere difficile, purtuttavia non desistiamo di chiederlo al Signore con tutto il cuore.
L’apostolato dei lontani
Amiamo con lo stesso amore, anzi con amore ancora più grande, i fratelli che si sono separati per propria volontà da Dio, ricordandoci sempre che il Signore è Padre di tutti gli uomini, buoni e cattivi, dentro e fuori della Sua Chiesa. Viviamo un amore rispettoso, tollerante, umile, verso questi fratelli lontani, ricordandoci sempre che, forse a causa del nostro cattivo esempio, non hanno scorto nella Chiesa la luce di Dio, e attraverso un esempio luminoso di virtù, di fede e di gioia in Cristo Gesù, possono essere ricondotti alla casa del Padre. Per questo motivo i membri della Fraternità si impegnino a una pastorale ecumenica intensa e senza frontiere, governata dall’amore e dallo spirito di unità.
L’apostolato dell’evangelizzazione.
Strumento primario dell’evangelizzazione sia la nostra vocazione missionaria oltre che contemplativa. Andiamo per le strade con la nostra gioia di vivere il Vangelo, condividiamo la nostra vita attiva con i poveri (del corpo e dello spirito) vivendo accanto a loro, uguali nella nostra povertà.
I giovani
E poiché fin dall’inizio della nostra chiamata il Signore ci ha mandati tra i giovani a condividere le loro difficoltà e le loro gioie, per annunciare un regno di libertà nello Spirito, per capire il loro mondo, la loro solitudine, la loro sete e fame nascosta di Dio, la loro stanchezza del nulla che li circonda e della mancanza di valori che il mondo ha lasciato loro in eredità, il loro desiderio di tuffarsi nell’immensità di un Dio che li ama di un amore oltre ogni misura, gratuito, oblativo; dedichiamo in larga parte a loro la nostra vocazione apostolica, e offriamo, nella preghiera, ogni giorno, la nostra vita a Dio per loro.