Incontro di preghiera a Catania 8 dicembre 2017

È sull’onda dell’entusiasmo per il meraviglioso incontro della fraternità catanese, in occasione della recita del Santo Rosario nel giorno dell’Immacolata Concezione, che scrivo una brevissima riflessione perché tutti i fratelli possano condividere la nostra esperienza.

Una serata come poche, di quelle che si ricordano per intensità di preghiera, spirito di fratellanza e gioia di condivisione.
 
L’ Ave Maria cantata apre la nostra preghiera, seguono l’annunzio dei misteri e le relative brevi meditazioni. È un atmosfera particolare…il calore del presepio e delle luci dell’albero di Natale, al centro della stanza un piccolo piedistallo con una statuetta della Madonna con bambino di grande bellezza, luce soffusa, candela accesa, silenzio assoluto… ogni Ave Maria esce dalla bocca ma prende vita dal cuore e viene incastonata in un muro d’amore che abbiamo costruito attraverso i misteri del dolore. È un muro su cui abbiamo gettato le nostre preoccupazioni, i nostri affanni, il nostro non sapere vegliare nonostante le ammonizioni ricevute di restare svegli, le nostre paure quando ci sentiamo abbandonati nelle sofferenze fisiche e/o morali, quando non riusciamo a reggere il peso delle offese e delle umiliazioni ricevute, quando non ci sentiamo in grado di portare la croce; ma Gesù “rende lo Spirito”, quello stesso Spirito che non ci farà mai dubitare perché ci consegna la certezza che Lui ci ama e per il suo popolo ha dato la vita.
 
Il cuore ancora pieno di preghiera, gli occhi di commozione, nella mente riecheggiano i canti ascoltati tra un mistero e l’altro, un sorriso che riversa la bellezza del momento vissuto…foto!
 
All’ intensita’ di questo momento di preghiera segue la condivisione della cena. L’atmosfera cambia…è come se la forza della preghiera ci avesse reso più belli, gioiosi, spensierati, complici, divertiti e divertenti.
 
Una cena senza glutine e senza lattosio ma con gioia infinita.
È l’energia di chi vede avvicinarsi un momento importante, non si parla d’altro…il ritiro di Capodanno!
Lenzuola, sacchi a pelo, camere, bagni, scenette, turni, botti, silenzi, orari, appuntamenti, tombola, pensierini, premi, programmi, giochi, cibo, balli, scheck…
 
È semplicemente gioia, ci si inizia ad organizzare per l’ultimo giorno dell’anno, di nuovo tutti insieme.
 
Viva Maria.
 
Elvira

Programma Ritiro Capodanno

Pubblichiamo il Programma del Ritiro di Capodanno a Piazza Armerina. Controllare di tanto in tanto che non ci siano variazioni e aggiornamenti. 

Baci e benedizioni

 

Programma Capodanno

 

30 Dicembre.  Sabato.    

15.30 inizio attività alle Sorgenti. 

Sistemazione nelle camere (logistica Mario e Giusy)

16.00 Saluti (Massimo) e Presentazione del ritiro con riferimento a Gesù e i bambini (Carlo) TUTTI

16.30 Attività familiare : “Gesù e i bambini” (Piera e Giusy Samanimano. Partecipano TUTTI)

17.30 Pausa dolcino e the

18.00 I piccoli Attività  (Piera e Giovanna)

18.00 Giovani. Incontro in preparazione dei Vespri serali (Piera ed Ettore)

18.00 Incontro di formazione: La Regola dei Romitori, fondamento della nostra vita religiosa. 

20.00. Cena           TUTTI

21.00. Ricreazione e Fraternità. Prove di animazione TUTTI

23.00 Compieta     TUTTI

23.30 Grande silenzio SI RACCOMANDA AI GENITORI CHE REGALINO A CHI VUOLE UN SILENZIO TOTALE E RICCO DELLA PRESENZA DI DIO

 

31 Dicembre.   Domenica   

08.30 Sveglia

09.00 Angelus – Colazione buffet

09.30 Caccia al tesoro TUTTI

10.30 Verifica sulla formazione delle Fraternità locali

10.30.  Piccoli…prove di teatro, scenette e varie per la sera. Gioco. (Animatore Massimo, Ettore, Carmelo e Elvira

12.00 Fraternità e passeggiata

13.00 Pranzo

15.30 Trattazione della Formazione Tematica: I BAMBINI. ACCOGLIENZA PROTEZIONE ED EDUCAZIONE                   A cura della fraternità locale di Piazza     TUTTI

18:00.   Piccoli Vespri animati e pregati dai ragazzi. Presiede Ettore

 

*Il gruppo giovani scelga una canzone o una poesia etc…

Il vespro inizia con il canto scelto fatto da tutti

Il ritornello si legge come lettura e ognuno dei ragazzi prepari un pensiero (o anche spontaneo) per attualizzare nella sua/nostra vita il testo della canzone.

Si conclude con il Padre Nostro”

 

18.30.   Riposo e Fraternità 

19.00.   Silenzio e preparazione alla s Messa

19.30   S. Messa con Meditazione (Bernardo)

21.00    Cenone

             Dopo cena: Ci prepariamo ad accogliere l’anno nuovo e ad abbandonare il vecchio 

             Aspettando il nuovo anno………Attività varie a cura delle fraternità di Catania Floridia, Canicattini, Piazza Armerina

23:00 Prove: Sparo di bombe

02.00 a cuccárini

 

1 Gennaio.        Lunedi

 09.00 Sveglia

09.30 Colazione

10.00. C’è posta per te. Una chiacchierata per conoscerci meglio(Presiede Bernardo) TUTTI

12.00. ROSARIO e passeggiata nel bosco – tempo libero TUTTI 

13.00 Pranzo 

15.30. Tiriamo le fila

15.30. Piccoli in verifica (Mario, Massimo e………)

17.00 Saluti alle Sorgenti TUTTI

18.00 S. Messa nella Chiesa dei Cappuccini (Piazza Armerina) (Carlo) e chiusura del Ritiro

Carlo e Bernardo si fermano a Piazza per…

2 Gennaio.        Martedì      Fraternita di Piazza Armerina 

 

Provvedere a……Per il ritiro: 

 

Aspetto pratico: Lenzuola o Sacchi a pelo

                              Biancheria pesante

                              Saponi, bagni schiuma… 

                              Proiettore per video

                              Impianto stereo per musica

                              CD, IPod, musica            

                   

Liturgia:                 Bibbia e Fonti Francescane, Brev. o app (anche in tablet. Si può scaricare tutto dal nostro Sito) 

                              Strumenti musicali, tastiera e fogli dei canti per tutti (Gae)

                              Lettori, antifonari, ecc…(Fabio)

                              Canti e Toni salmodici già preparati (Carlo)

 

Animazione:          ogni vicario presenti agli altri vicari i suoi gruppi di animazione e il servizio che si vuole     

                              prestare nello specifico per evitare ripetizioni.

                              Karaoke, giochi da tavola, musica da ballare, sketch, teatrino, gare (di ballo, di poesia, di  

                              recitazione, Caccia al tesoro….

 

Animazione dei piccoli per i momenti di preghiera come da programma

Cronaca del ritiro della Fraternitá di Catania a Belpasso

Come si fa a descrivere quanto amore sta dietro alla preparazione di un ritiro per la Fraternità Santa Maria degli Angeli?

Come si fa a trasmettere la difficoltà di un tema arduo da trattare, le settimane di lavoro fatte di interviste, montaggi, scelte di passi biblici, e riversare anni di presenza nelle strade in un video che possa comunque sempre lasciare aperta la porta della speranza?

Come si fa a raccontare di una casa che si trasforma riempiendosi di letti e piumoni, della gioia di preparare un refettorio lungo 5 tavoli, di predisporre legna per 48 ore di camino acceso e riservare un letto perché nel cuore c’è sempre la speranza di una “sorpresa spagnola”?

È difficile far arrivare attraverso qualche riga l’impegno profuso nel preparare il tema da trattare nel modo più delicato possibile ed in modo da far passare le emozioni che si vivono; le attenzioni dedicate alla preparazione della casa e dei pasti affinché i fratelli si sentissero “a casa”; il coinvolgimento emotivo nel far vivere “Catania” così come tutti i giorni la viviamo in parrocchia, nella strada, in famiglia.

Sabato 25, ore 16:00.
Iniziano ad arrivare i fratelli. La prima tappa è il Santuario Madonna della Roccia.
Angelo racconta delle apparizioni della Vergine avvenute dall’11 maggio 1986 fino al 1° maggio 1988, una ogni primo giorno del mese. La preghiera del Santo Rosario inizia dal Tempietto, dove in una teca blindata è custodita la roccia su cui avvenivano le apparizioni, prosegue lungo la via crucis che scende verso la Grotta (luogo di rara bellezza naturale) e si conclude al cosiddetto Monte Tabor, una ripida salita che conduce ad uno spiazzo con un Cristo Redentore che domina da Nord a Sud, dal Monte Etna al porto di Catania.

Si rientra a casa per la celebrazione eucaristica. Sulla mensa il pane, l’uva, la luce, la corona del Rosario ed un bellissimo crocifisso di San Damiano. L’atmosfera di silenzio e raccoglimento fanno da autostrada alle bellissime parole di Fratel Bernardo, che durante l’omelia focalizza l’attenzione sui “tempi di Dio”: non tutte le fasi della vita sono uguali, c’è un tempo in cui si attende, uno in cui si opera, un altro in cui ci si prepara, ed ancora uno in cui si predica e poi si fa silenzio. Cristo si preparò 30 anni per poi vivere 3 anni da Re, l’unico Re che ha vinto tutto con l’amore, finanche la morte.

Arriva il momento della cena e si respira grande entusiasmo, tanta gioia che si protrae fino all’ultimo appuntamento della giornata. Mentre i bambini giocano a Monopoli in salone, Fratel Bernardo, davanti al fuoco del camino, pone delle osservazioni conclusive sul tema del primo incontro di formazione avvenuto a Piazza Armerina, Canicattini, Floridia e Catania “Servire Dio nella Chiesa”. È un invito ad una presa di coscienza, ad una maggiore responsabilizzazione personale nella certezza che la Chiesa non è semplicemente una struttura, un servizio, un ordine gerarchico, ma “la Chiesa sono io”. Il fratello che incontra me sta incontrando la Chiesa.

Domenica 26.
La notte trascorre serenamente ed alle 7:30 suona la campana…colazione pronta! Alle 9:00 tutti pronti per andare nella parrocchia di Fabio, Rossella ed Elena. Nel volto di tutti c’è incertezza, non sappiamo cosa accadrà: una parrocchia in un quartiere di prostituzione, un parroco che accoglie tutti ma non ama i segni di riconoscimento.
È l’ultima domenica dell’anno liturgico, Cristo Re. Nella parrocchia Crocifisso della Buona Morte entrano 30 magliette marroni, entra la Fraternità. Una disposizione di banchi circolare, prendiamo posto in assemblea dividendoci. Ma tutte le ansie si dissipano al primo istante quando il parroco dà il benvenuto alla “Fraternità cui fa parte Fabio”. E quanta emozione quando Rossella si alza dal proprio posto per andare a proclamare la seconda lettura. In quel momento è come se si fosse sancita l’unione di due famiglie, due realtà diverse ma che guardano lo stesso Re.
Conclusa la celebrazione i saluti del parroco davanti la porta e le impressioni dei parrocchiani. Tutto sembra sereno e così come si è cantato all’eucarestia, evocando in tutti vecchi ricordi, “Kumbaya my Lord”, veramente il Signore è “passato da lì”, rendendo lo straniero-fratello.

Si rientra a casa con un carico di gioia più che raddoppiato. Finalmente a pranzo siamo davvero tutti e dopo una breve pausa per riposare un po’, si è pronti per trattare l’argomento assegnato da Fratel Carlo alla Fraternità catanese: “la prostituzione”.
Proiettore acceso, tutti seduti, bambini con Chiara a preparare l’albero di Natale con i rotoli e la carta crespa per poi farlo diventare un delizioso calendario d’Avvento.
Inizia il video: interviste, testimonianze, luoghi, povertà. Alla fine dei 45 minuti si ha l’amaro in bocca. Sostanzialmente si tratta di storie di infanzia negata, di dignità perduta, di scelte di vita sbagliate, di responsabilità di essere madre e dover in qualche modo mantenere i figli, tutte storie sfociate nella prostituzione, un tempo facile guadagno, oggi povertà e degrado.
Il dibattito che seguirà sarà molto intenso con tanti interventi e colpisce la conclusione di Fratel Bernardo: “Sicuri che offrendo loro un lavoro cambierebbero vita?… Probabilmente NO!”, perché al di là dello stipendio quelle persone sono persone sole! Invece San Berillo è una realtà in cui questi uomini e donne si danno forza l’un l’altro, l’intervista parla di un “domani che cambierà”. Forse quel domani non arriverà, ma nell’ oggi c’è quel quartiere che è “famiglia”.

Chi riesce a cambiare vita è solo perché ha incontrato qualcuno che ha offerto loro affetto, dignità, riscatto, vita! Di certo, la domanda che ci si pone è cosa si può fare per loro; la risposta è semplicissima e la spiega Fabio: “Esserci”, niente di più. Una presenza silenziosa, costante, coraggiosa, acritica, rispettosa, rivoluzionaria, quella presenza che mi ricorda che “la Chiesa sono io” e che, come ribadisce il canto che ci ha accompagnati per tutto il ritiro, “è più bello insieme”!

Il ritiro si conclude. Saluti, abbracci ed un arrivederci a prestissimo per un Capodanno davvero tutti insieme.

Durante il rientro a casa a Catania, in macchina, non diciamo molto. Ognuno di noi assapora quanto è accaduto, medita quanto è stato discusso. Ma c’è un’immagine che non mi lascia e che forse mi aiuterà a descrivere cosa è stato per me questo ritiro….
….È venerdì sera, famiglia Grasso a Belpasso. Aurora e Vittoria, nonostante la stanchezza della giornata e la tarda ora (sono ormai oltre le 23:00), aspettano sveglie Fratel Bernardo per poi addormentarsi nel divano, Aurora con la testa nelle sue gambe e Vittoria in braccio a lui….
È un’immagine che consegna attesa, gioia, abbandono.
È l’attesa che accompagna i preparativi del ritiro, è la gioia di aver condiviso e vissuto con i fratelli, è l’abbandono nelle mani di chi ci ama: Cristo Re.

Grazie ad ognuno di voi.

Elvira.

Ritiro mensile della Fraternità a Belpasso

 

RITIRO CATANIA 25/26 NOVEMBRE 2017
SABATO
Camino acceso, attesa dei fratelli, Belpasso… Ecco che il gruppo di Catania attende con tanto amore fraterno i fratelli che vengono dai paesi vicini.
C’è stata tanta preparazione e tanto amore, dallla preparazione della casa alla spesa e quindi il cibo, cosi come la preparazione dei posti letto affinché tutti potessero avere un luogo intimo dove poter riposare quasi quaranta persone.
Ecco l’arrivo… ci si riunisce tutti e dopo la scesa dei bagagli, tutti insieme grandi e piccini ci si incammina verso il Santuario della Madonna della Roccia, dove Angelo ci spiega con tanto amore le apparizioni della Madonna in quel luogo. E cosi tutti insieme con assuluto rispetto ci si incammina facendo il Santo Rosario, passando attraverso la natura, le grotte, con un cielo stellato ed la luna a farci da lampada. È come se la Madonna stessa ci indicasse il percorso.
Al rientro in casa, cercando di mantenere lo spirito del silenzio ci siamo preparati per la Santa Messa presieduta da Bernardo, continuando e mantenendo cosi lo spirito della preghiera. La giornata di sabato si conclude con la cena condivisa e la sistemazione nelle stanze.

DOMENICA
Ecco la domenica! Vissuta dal mio punto di vista, dato che sono io che scrivo, è stata piena di emozioni e speranze, dato i no ed i so ricevuti per l’accoglienza in parrocchia dei miei cari fratelli.
Non vi nascondo che ho vissuto in maniera molto ansiosa quel giorno. Ho pregato il Signore per più e più giorni affinché i fratelli fossero accolti nella maniera più semplice e naturale che esista. E cosi è stato sentendo parecchi di loro, i quali sono rimasti affascinati dall’omelia del mio parroco, dalle canzoni e all’accoglienza che alcuni della mia comunità gli hanno fatto. Ho pensato : ” Grazie Gesù! Pericolo scampato! 😅
Poi cosi tutti in carovana siamo rientrati a casa per la condivisione del pranzo comune.
Nel pomeriggio c’è stata poi la proiezione del video, argomento già posto da Fratel Carlo, che ha assegnato a ciascun gruppo. Noi abbiamo trattato la prostituzione. Non a caso assegnato a noi, gruppo di Catania, perché già da tanti anni prima con Padre Gliozzo e da alcuni anni con Fabio seguiamo con le suore di Madre Teresa un lavoro/confronto sulla parola del Vangelo della domenica che deve venire insieme a transessuali e prostitute Cosi ci siamo imbattuti con queste interviste che a sentire i fratelli, dopo aver visto il video, alcuni si sono riveduti nel giudicare le apparenze, altri non le hanno mai avute nel sentire queste storie difficili. Il dibattito è stato sentito da tutti, la conclusione senza dare troppe false speranze si riassume nella parola ESSERCI. Ed è cosi per loro, perché queste donne e trans desiderano soltanto essere trattati come gli altri, con un semplice saluto o uno scambio di parole, senza far prevalere quello che loro fanno.
La domenica ed il ritiro si è concluso cosi con l’ ESSERCI per noi Fraternità e per poi poterlo portare nelle strade con Umiltà ed Amore vedendo Cristo nell altro.
Pace e bene

Elena

Ritiro mensile a Belpasso


Ritiro Belpasso 25-26 novembre 2017
Il 25 e 26 novembre si è svolto, a Belpasso, il tanto atteso ritiro a scadenza mensile , della nostra fraternità.
Siamo stati ospitati nella casa della famiglia Grasso-Brancé allestita di tutto punto per accogliere i fratelli di Piazza Armerina, Floridia, Canicattini e Catania guidati da fratel Bernardo arrivato appositamente dalla Spagna. Dopo una calorosa accoglienza da parte dei fratelli catanesi, Fabio, vicario della fraternità di Catania, e Fratel Bernardo hanno introdotto il ritiro. Fabio ha dato il benvenuto a tutti i presenti e ha manifestato la sua emozione nel condividere con noi questi giorni di grazia. Frate Bernardo ha fatto qualche accenno della sua esperienza di itineranza con Fabio: momenti in cui la strada diventa maestra di vita ma non manca di riservare piccole sofferenze e delusioni che con l’appoggio e la presenza dei fratelli si superano agevolmente. Intorno alle 17.30 ci siamo avviati al santuario della Madonna della Roccia, nei pressi di Belpasso, per la recita del rosario. Qui Angelo ha raccontato la storia delle apparizioni della Vergine al veggente Rosario Toscano. La Madonna appare a Rosario l’11 maggio del 1986, nella zona di Pietra Forcella, su un roccione che grossomodo può suggerire la forma di un cuore. Rosario spossato da febbri virali che lo tormentano ormai da mesi improvvisamente riprende le forze, si rialza e sente una voce che gli preannuncia la guarigione e lo invita a recarsi nel luogo delle apparizioni per il giorno 11 maggio. La madonna invita nei suoi messaggi, alla recita del rosario, alla preghiera, alla conversione e alla penitenza. Dalla data dell’ultima apparizione, la Madonna continua ad attirare migliaia di pellegrini. In questo luogo si avverte un grande senso di pace e serenità e non mancano guarigioni inspiegabili ma il miracolo più grande è la conversione dei cuori. Dal luogo delle apparizioni ci siamo recati nuovamente a casa di Angelo ed Elvira per la partecipazione alla Santa Messa celebrata da Fratel Bernardo. Prima che la messa iniziasse, il nostro caro Custode Fratel Carlo, attraverso un video messaggio, ha inviato saluti e benedizioni.
Durante l’omelia, Bernardo ha suggerito tre punti su cui meditare:
-Dare valore al tempo: siamo fatti per l’eternità ma non siamo eterni quindi non dobbiamo sprecare le occasioni favorevoli per compiere atti caritatevoli che ci fanno crescere in santità. Azione e contemplazione.
-Cristo Re dell’universo: non io (vanagloria umana) ma Dio al centro della nostra vita. Re umile e servo ma grande e onnipotente che vince con la sua apparente debolezza e con il suo amore.
-Giudizio finale: siamo fatti per la vita eterna. Facciamo spesso l’esame di coscienza per migliorarci in previsione del nostro incontro faccia a faccia con Dio.
Dopo la cena abbiamo fatto la sintesi del primo incontro formativo, avente come tema: “Servire Dio nella Chiesa”. Bernardo ha concluso invitando ciascuno di noi ad esprimere le nostre sensazioni in riferimento alla parola “Chiesa”. Chi ha detto spirito, chi tenda, chi casa o tempio del Signore.
Domenica 26 dopo la colazione, ci siamo recati a Catania nella parrocchia del Crocifisso della Buona Morte dove Fabio ed Elena prestano il loro servizio, per la Santa Messa. Siamo stati accolti calorosamente dal parroco e molto ricca e incisiva è stata la sua omelia. Egli ha sottolineato che la regalità di Cristo si manifesta nella figura del Buon Pastore, del servo umile e fedele fino alla morte. Il criterio per incontrare Gesù, Re Giudice, consiste nel vivere la carità verso i fratelli più piccoli, i poveri, gli ultimi ed è in loro che Dio si manifesta e attraverso loro ci benedice. Mi ha colpito molto la premura e la cura che questo pastore manifesta nei confronti dei suoi parrocchiani. Con i suoi profondi occhi azzurri, lucidissimo malgrado la sua veneranda età, li attende dopo la messa per salutarli e ascoltarli, dispensando parole di conforto e di affetto. Rientrati a casa abbiamo condiviso il pranzo e alle 16,00 i fratelli di Catania, hanno trattato il tema della “prostituzione”, triste realtà presente nel quartiere San Berillo di Catania. Fabio, Elena, e Angelo ci hanno resi partecipi delle vicende di questi sfortunati fratelli e sorelle attraverso la proiezione di un video, in cui alcuni di loro si raccontavano intervistati da Fabio ed Elena.
Storie tristi di infanzia negata, di sogni infranti, di un riscatto mai avvenuto ma in ogni storia traspariva forte la presenza di Dio nei loro cuori, il bisogno di pregare anche nei momenti più critici. Alcune delle frasi che sono emerse dalle interviste: “Sono qui per le circostanze della vita; dipende dal contesto in cui sei nato, e dalle opportunità della vita”. I contenuti forti del video hanno lasciato sgomento nei nostri cuori e il desiderio di fare qualcosa per cambiare la loro condizione. Molti di noi si sono espressi formulando diverse considerazioni. Ha concluso Frate Bernardo con l’esortazione a “esserci”, offrire loro uno sguardo amorevole, una spalla su cui piangere, il rispetto che conferisce loro la dignità di figli di Dio. Per quanto lo desideriamo, non possiamo risolvere i problemi del mondo ma siamo “Chiesa”, famiglia accogliente per i sofferenti. Con i nostri affettuosi abbracci e un arrivederci al prossimo incontro di fine dicembre, si è concluso il ritiro, certi che assieme si possono scalare anche le vette più alte e impervie.
Pace e bene
sorella Monica

Incontro formazione Catania 11 nov 2017

Vieni, vieni Spirito d’Amore ad insegnar le cose di Dio”… su queste note inizia il secondo incontro di Formazione per la Fraternità Catanese.
Il tema da approfondire, riprendendo le domande di Fratel Carlo per il primo incontro di formazione, vertono sulla fedeltà alla Chiesa e sul cammino di ognuno di noi all’interno di essa.

Fabio apre l’incontro leggendo “Le Fonti Francescane, n° 1047-1050″ che raccontano dell’opera tangibile di Francesco che, riparata la seconda Chiesa, fissa la sua dimora in Santa Maria degli Angeli, luogo che amerà in modo totale ed assoluto fino alla fine. Francesco riparerá materialmente tre chiese ed inoltre rinnoverà spiritualmente la Chiesa in tre modi:
– Forma di Vita
– Regola
– Dottrina di Cristo.
Conclusa la breve riflessione sulle concordanze francescane, si è passati ai riferimenti al nostro vivere quotidiano.

Quanto sono fedele alla Chiesa?
È di certo la domanda che scava in modo profondo il nostro essere cristiani.
Pur essendo in pochi, le risposte sono tutte diverse e vanno da chi si sente fedelissimo a chi infedele, passando per chi vive momenti di disagio all’interno della Chiesa; ma tutti siamo animati dallo stesso profondo sentimento di amore verso la Chiesa.

La Chiesa è come la mamma ed il rapporto con lei è come quello di un adolescente che di lei si fida anche se a volte non ne comprende decisioni e regole, non ne accetta le scelte, non capisce i suoi no, ma nonostante ci litighi o ci si accanisca contro, ricade poi nell’ala materna dell’obbedienza e non può fare a meno di amarla.
La Chiesa è la mamma di cui non puoi fare a meno, ne hai bisogno, è il punto di riferimento della tua vita, è quel luogo e quelle persone in cui troverai affinità, perdono, comprensione, conforto, amore.

Ed anche se, talvolta, le persone di Chiesa costituiscono per noi degli ostacoli e facciamo enorme fatica ad accettare le decisioni dei superiori che ci turbano e disturbano, forse è proprio lì il momento di abbattare il primo ostacolo del mio cammino: me stesso!
Quell’ io con una fede che ogni tanto vacilla, con quelle debolezze che prendono il sopravvento, con le paure che non vogliamo abbandonare. Siamo noi che dimentichiamo che il nostro”SI” deve essere assoluto, che quel sì di adesione totale al progetto di Dio, deve farci tornare indietro sui nostri passi per abbracciare quel fratello che riconosce di aver sbagliato e cerca solo comprensione.

È proprio da questo venirsi incontro che nasce la gioia del servizio. Un servizio agli ammalati ed ai bisognosi che attendono una parola di conforto ed un sorriso;servizio ai bambini che, curiosi di capire “chi sarà mai questo Gesù di cui tutti parlano e che tutti pregano e cosa avrà mai di tanto speciale”, ne rimangono poi affascinati e desiderosi di conoscerlo sempre di più; servizio in quelle strade dove non c’è più dignità, per portare misericordia e rinnovamento spirituale.

È la Chiesa, siamo la Chiesa, nessuno può prescindere dall’altro, dai fratelli con cui si condivide il cammino perché chiamati ad essere ciò che siamo per natura: Amore ed Amore vicendevole.

Mentre scrivo le ultime righe di questa breve cronaca, nella mia mente risuona “FRANCESCO VÀ, RIPARA LA TUA CHIESA”e mi permetto una riflessione personale. Nel riparare noi stessi per poi, successivamente, compiere quell’opera tangibile e visibile agli altri di riparare la nostra Chiesa, ritengo avere un vantaggio non indifferente. Se Francesco, istruito da Dio, partì da solo a riparare la Chiesa; noi, chiamati da Dio, abbiamo la grande forza di non essere soli perché il Padre ci ha fatto dono della Fraternità. Non sono più sola ma ho i miei fratelli che aiutano a riparare me stessa per poi farsi forza a vicenda ed incastonare pietre che, seppur diverse, spigolose, piccole e grandi, tutte insieme costituiscono la nostra Chiesa e la rendono perfetta nella sua diversità.

Grazie fratelli, per me siete speranza!

Elvira Brancé

Incontro di preghiera del 8 novembre a Piazza Armerina

8/11/2017
Finalmente siamo riusciti a cantare i vespri nella chiesa dei Cappuccini. Un po’ con qualche difficoltà (luce che andava e veniva) e non ancora sicuri sui toni salmodici, abbiamo guidato questa piccola fraternità-comunità.
Sono felice perché erano presenti Giusi e Mario (fam. Duminuco) e perché ha partecipato Daila (che ha anche aperto la chiesa) con suo marito. Dispiaciuta per l’assenza di Mario – Andrea e di Stefania e Filippo. Spero le prossime volte potranno essere presenti.
La piccola meditazione è stata fatta da Massimo che ha ripreso uno dei brani della domenica di qualche settimana fa: ”Il Vangelo ci dice di amare l’altro, ma io, noi siamo veramente capaci di amare l’altro? Io non sempre ci riesco e allora cosa posso fare per riuscirci? Forse posso fare una piccola cosa alla volta. E la prima cosa che potrei fare è non giudicare l’altro; il non giudicare l’altro mi porterà ad amarlo.”
Nella riflessione Massimo ha fatto anche riferimento ad un video in cui un padre e un figlio, in viaggio su un treno, avevano una gioia particolare nell’osservare tutto ciò che era aldilà del finestrino. Gli altri passeggeri si meravigliavano di questa particolare euforia e quasi li deridevano. A quel punto il padre ha spiegato che il figlio, cieco dalla nascita, era stato operato e per la prima volta vedeva tutto ciò che lo circondava. La morale che possiamo trarre da questo video è che non dobbiamo giudicare, senza sapere il vissuto dell’altro, e poi anche che non dobbiamo dare nulla per scontato e meravigliarci per tutto ciò che che ci circonda, ogni giorno (come ha osservato Gaetano).

Piera

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